DIAMANTI FANCY: UN ARCOBALENO SCINTILLANTE
Il diamante, nella sua forma pura, sarebbe un cristallo di soli atomi di carbonio, senza imperfezioni strutturali o difetti a livello di reticolo atomico e senza inclusioni. La realtà è, fortunatamente, diversa perché nessun diamante è perfetto e proprio dalle sue “imperfezioni”, a volte, vengono fuori splendidi colori. Il rosso, il verde, il viola e l'arancione sono generalmente i colori più rari, seguiti dal rosa e dal blu; i gialli sono più comuni.
La gamma, con le sue sfumature, comprende l’intero spettro dei colori e un meraviglioso esempio di tale varietà è l’“Aurora Butterfly of Peace”, una composizione di 240 diamanti fancy che mostra tutti i colori esistenti in natura, frutto di un lavoro curato da Alan Bronstein e Harry Rodman della Aurora Gems Inc. di New York e durato ben 12 anni. Anche i diamanti neri, marroni, grigi e i diamanti bianchi sono considerati fancy.
CAUSE DEL COLORE
La maggior parte dei diamanti fancy riceve gli elementi che determinano la propria colorazione all’interno della terra in cui si formano: atomi di azoto o boro in sostituzione di atomi di carbonio all’interno della struttura cristallina producono colori come giallo o blu; abbondanti inclusioni possono creare i colori bianco e nero. Dopo aver raggiunto la superficie terrestre, i diamanti posso, inoltre, essere esposti a radiazioni che ne determinano le colorazioni verdi. La maggior parte dei diamanti rosa, rossi e marroni sono frutto di processi di deformazione plastica avvenuti durante la loro formazione.
TRATTAMENTI
La colorazione nei diamanti può anche essere indotta artificialmente attraverso vari procedimenti tra cui:
- Irraggiamento: mediante l’esposizione a radiazioni di neutroni ed elettroni (a volte seguita da un successivo processo di riscaldamento) è possibile indurre molteplici colorazioni;
- HPHT: il trattamento di riscaldamento ad alta temperatura ed alta pressione può essere utilizzato per indurre la colorazione gialla o giallo/verde in alcuni tipi di diamanti bruni (Ia). Viene, inoltre, utilizzato per rimuovere o ridurre la componente bruna di altri tipi di diamanti (IIa) fino a farli divenire totalmente incolore.
L’origine del colore, naturale o artificiale, viene stabilita attraverso idonee analisi dai laboratori gemmologici incaricati di emettere le relative certificazioni.