DIAMANTI NERI E DIAMANTI BIANCHI
"Il nero contiene tutto, anche il bianco….Insieme, nero e bianco sono di una bellezza assoluta, sono l'accordo perfetto". (Coco Chanel)
Nell’ambito dei diamanti fancy, ma in una categoria a parte, rientrano anche i diamanti neri e i diamanti bianchi. Questi ultimi, poco noti, sono da tenere nettamente distinti dai diamanti incolori della scala D-Z (sebbene, nel commercio, per riferirsi ai diamanti incolori, si utilizzi spesso il termine “bianchi”).
I diamanti bianchi fancy sono, invece, caratterizzati da un aspetto realmente “biancastro”, “lattescente” o “opalescente” e sono spesso translucidi anziché trasparenti. Tale caratteristica spiega la scarsa diffusione e conoscenza da parte del pubblico. I diamanti bianchi non sono, infatti, particolarmente attraenti per chi cerca la brillantezza tipica del diamante ma sono, comunque, sufficientemente rari da attrarre l’attenzione dei collezionisti e degli appassionati.
Vengono accomunati ai diamanti neri in quanto il colore di entrambi è dovuto a numerosissime micro-inclusioni o nuvole di “nano-inclusioni” o una combinazione di entrambi questi elementi (Fonte: GIA).
Proprio in virtù della ricca presenza di inclusioni, la maggior parte dei diamanti neri risulta opaca e la maggior parte dei diamanti bianchi risulta translucida. La determinazione del grado di purezza è, pertanto, quasi sempre preclusa (in quanto l’assenza di trasparenza non consente l’analisi delle inclusioni interne). Fanno eccezione alcuni diamanti bianchi trasparenti o translucidi, il cui grado di purezza oscilla comunque solo tra i gradi SI1 e P3 della scala della purezza.
Nei certificati dei diamanti fancy neri e bianchi non viene, quindi, stabilito il grado di purezza se non in rari casi per i soli diamanti bianchi. Viene, invece, sempre certificata l’origine del colore, se naturale (“natural”) o frutto di trattamento (“treated”).
A tale proposito, si apre una netta distinzione tra i diamanti bianchi e i diamanti neri. Il colore dei primi non risulta, allo stato attuale, che possa essere indotto mediante trattamento in laboratorio mentre moltissimi diamanti neri vengono trattati al fine di indurre o intensificare o omogeneizzare la colorazione nera.
I trattamenti piu comuni consistono nel riscaldamento del diamante ad alta temperatura ovvero nell’esposizione del diamante ad un irraggiamento estremamente elevato.
Tale prassi è talmente diffusa che anche i prezzi riflettono perfettamente l’esistenza di due categorie di diamanti neri, quelli con colorazione naturale e quelli con colorazione indotta artificialmente.
Un diamante nero (di circa 2 carati) con colorazione naturale certificata ha un costo compreso tra i 2.000 e i 3.000 dollari al carato mentre un diamante nero della stessa dimensione ma con colorazione trattata ha un costo compreso tra i 400 e i 500 dollari al carato.
Per questo motivo, nell’acquisto di diamanti neri con caratura superiore ad un carato è raccomandabile avere un certificato che determini l’origine del colore.
I prezzi accessibili, unitamente all’utilizzo dei diamanti neri da parte dei brand più famosi, ne hanno consentito un’ampia diffusione nel settore della gioielleria. Il nero è, inoltre, una colorazione molto affascinante, ad alto valore simbolico; è il colore delle tenebre primordiali che precedono la creazione, è il simbolo dell’eros ed è anche, dal punto di vista metafisico, il nulla assoluto.
La sua forza simbolica racchiusa nella pietra piu preziosa al mondo ha un fascino indiscutibile. Inoltre, l’opacità che caratterizza i diamanti neri li rende particolarmente adatti per la gioielleria da uomo.
Nell’ambito di tale diffusione e popolarità, esistono, anche tra i diamanti neri, esemplari speciali, esclusivi e degni di menzione.
I piu famosi, lo “Spirit of de Grisogono” e il “Gruosi” appartengono entrambi a Fawaz Gruosi, fondatore dell’azienda di alta gioielleria “De Grisogono” che ha, fra gli altri, il merito di avere introdotto i diamanti neri nel settore della gioielleria di lusso.
Il diamante “Spirit of de Grisogono” è un diamante nero, dall’antico taglio Mogul, da 312.24 carati montato su un anello con n. 702 diamanti incolori (con un peso totale di 36.69 carati). Deriva da un grezzo di 587 carati proveniente dall’Africa centrale il cui taglio ha richiesto un anno di lavoro oltre ad un enorme dispersione di caratura (come spesso accade per i diamanti neri la cui struttura ne rende estremamente difficile il taglio). È il secondo diamante nero piu grande del mondo, superato solo dal diamante nero “senza nome” da 489.07 carati venduto nel 2001 per 1.7 milioni di dollari.
Il “Gruosi”, con i suoi 115.34 carati, è il diamante a forma di cuore piu grande del mondo. Il grezzo da 300.12 carati è stato ritrovato il India nel 1998 e, per il taglio, inizialmente pianificato ovale, ci sono voluti 3 anni (e una perdita di circa 184 carati). Il Gruosi è attualmente incastonato come pendente (circondato da n. 378 diamanti incolori) su una collana composta da altri diamanti neri rotondi sfaccettati (58.77 carati) alternati a sfere con pavé di tsavoriti (14.10 carati).
Un altro famoso diamante nero è il “Black Orlov” la cui storia è avvolta nella leggenda. Si narra che, nel XIX secolo, la pietra sia stata sottratta da una statua indu dove rappresentava l”occhio di Brahama”. Sembra, inoltre, che, nel XX secolo, fosse finito nella mani della principessa Nadia Vygin-Orlov da cui ha preso il nome. Questi fatti non sono, però, documentati. Quello che, invece, si sa per certo è che il diamante ha fatto la prima apparizione ufficiale e documentata nel 1964, esposto dal commerciante di pietre preziose Charles F. Winson ad una fiera in Texas e che, nel 1990, il diamante è stato venduto per 99.000 dollari. Nel 2006, il “Black Orlov”, con i suoi 67.5 carati, è apparso all’asta di Christie’s “Magnificient Jewels” montato su una collana in platino composta da n. 232 diamanti incolori ed è stato aggiudicato per 352.000 dollari.