DIAMANTI ARANCIONI
La struttura cristallina dei diamanti, in linea teorica, è composta da soli atomi di carbonio. Nella realtà, la maggior parte dei diamanti contiene anche atomi di azoto (generalmente responsabili della tonalità gialla) in sostituzione di atomi di carbonio. I diamanti che contengono quantità rilevabili di azoto sono classificati diamanti di tipo I mentre i diamanti che non contengono trace rilevabili di azoto sono classificati come diamanti di tipo II.
Il primo gruppo, a cui appartengono il 98% dei diamanti naturali, si suddivide due sottogruppi:
a) diamanti di tipo Ia, in cui gli atomi di azoto sono presenti in aggregati che occupano posizioni adiacenti nella struttura cristallina e sono responsabili sia della sfumatura giallastra dei diamanti incolori classificati nella scala D-Z sia di parte della colorazione gialla dei diamanti fancy;
b) diamanti di tipo Ib, in cui gli atomi di azoto sono presenti singolarmente e sono, generalmente, responsabili della colorazione gialla piu intensa (cd. “canary yellow”) così come della rarissima colorazione arancione (con alcune eccezioni).
I diamanti arancioni con colorazione pura senza sfumature sono estremamente rari. Tra questi possiamo ricordare gli esemplari piu famosi.
Il “Pumpkin Diamond” è un meraviglioso diamante arancione “fancy vivid” da 5.54 carati. Il nome, piuttosto insolito per un diamante, gli è stato attribuito dal proprietario, Ronald Winston, non solo perché il colore del diamante ricorda proprio l’arancione intenso della zucca, ma perché se lo è aggiudicato da Sotheby’s il giorno prima della festa di Halloween nel 1997 (al prezzo di 1.3 milioni di dollari). A quella data, era il diamante arancione di grado fancy vivid piu grande del mondo.
Il grezzo, proveniente dal Sud Africa, pesava 11 carati ed aveva una colorazione arancione brunastra, molto comune nei diamanti arancioni e meno pregiata della colorazione arancione “pura”. Sorprendentemente, durante il taglio, affidato alle mani esperte di William Goldberg, il grezzo ha progressivamente mostrato una colorazione arancione sempre piu intensa e pura (perdendo la sfumatura brunastra) fino al meraviglioso arancione fancy vivid come oggi lo conosciamo.
Attualmente, il diamante arancione “fancy vivid” piu grande conosciuto al mondo è l’“Orange”, uno splendido esemplare da 14.82 carati con taglio a goccia che è stato aggiudicato da Christie’s, il 12 novembre 2013, per la cifra record di 35.5 milioni di dollari (che, a quella data, era la cifra piu alta “per carato” pagata per un diamante).
Il GIA (“Gemological Institute of America”), che ha analizzato l’”Orange” ed ha emesso il relativo certificato, ha dichiarato: “i diamanti con una colorazione arancione intensa raramente superano i tre o 4 carati. Questo diamante è quattro volte piu grande della media”.
I diamanti arancioni con colore puro, senza sfumature di altre tonalità, sono, infatti, estremamente rari. Molto meno rari sono, invece, i diamanti arancioni che presentano tonalità secondarie che si sovrappongono all’arancione. Alcune di queste, come il giallo o il bruno, sono molto comuni e meno apprezzate mentre altre, come il rosa, sono meno comuni e molto apprezzate in quanto il colore arancione con sfumatura rosa produce una tonalità particolarmente gradevole; questo accade anche per altre pietre, come ad esempio, lo zaffiro cd. “padparadscha” la cui colorazione arancione/rosa è molto ricercata e molto costosa.
Nel 2013, è stato sottoposto al GIA un bellissimo diamante arancione rosato da 1.53 carati con taglio a cuore a cui è stato attribuito il grado “fancy intense”. Secondo i parametri elaborati negli ultimi anni, questo esemplare sarebbe dovuto essere un diamante di tipo I. Sorprendentemente, il GIA non ha, però, rilevato alcuna traccia di azoto nel diamante rendendo cosi inspiegabile la causa del colore di tale esemplare. Ciò dimostra come, sebbene si siano compiuti e si compiano tutt’ora enormi sforzi scientifici per spiegare e regolamentare, in modi univoci e assoluti, “come” la natura riesca a regalarci queste meraviglie, molto spesso arriva l’eccezione che conferma la regola; e la regola è che la realtà non può essere compresa solo mediante l’utilizzo del ragionamento logico di causa-effetto…