RECUPERARE LA BRILLANTEZZA DEI DIAMANTI
I diamanti sono le pietre più dure esistenti sul nostro pianeta (grado 10 della scala di Mohs): un diamante può tagliare qualsiasi altra pietra e qualsiasi metallo ma può essere tagliato solo da un altro diamante, da qui l’ampio utilizzo nel settore industriale. Ciononostante, capita spesso che i nostri gioielli, splendenti nel loro astuccio appena aperto, con il passare del tempo tendano ad opacizzarsi e i diamanti a risultare molto meno brillanti e luminosi. Se per i metalli come l’oro o l’argento, le procedure per riportarli all’originario splendore sono piuttosto articolate e devono essere eseguite dai professionisti del settore, per quanto riguarda i diamanti è tutto molto più semplice. Trattandosi, come detto, di materiali estremamente duri, la perdita di brillantezza non deriva, nella maggior parte dei casi, da danni reali alla superficie ma semplicemente dall’accumularsi progressivo di una, più o meno spessa, patina di grasso. I diamanti sono, infatti, dei magneti naturali di grasso (tendono ad attirarlo e a trattenerlo sulla loro superficie) e, quindi, è sufficiente anche soltanto il sottile strato di grasso presente sulle nostre dita quando li maneggiamo a fargli “apparentemente” perdere la loro brillantezza; anche perché, salvo intervenire come di seguito indicato, quello strato di grasso che si è depositato sulla superficie resterà lì per sempre e diventerà sempre più spesso. Se poi pensiamo agli anelli, basta considerare l’ulteriore quantità di grasso che può arrivare dalle creme così come da molti prodotti utilizzati mentre cuciniamo.
La soluzione è molto più semplice di quanto si possa pensare e si puo utilizzare su tutti i gioielli in oro con diamanti. Basta seguire questi semplici steps:
1. preparare una miscela casalinga con acqua e qualche goccia di detersivo liquido per i piatti (non utilizzare mai candeggina o prodotti per la pulizia della casa perché alcune sostanze chimiche possono danneggiare i metalli usati per la lega dell’oro e gli abrasivi possono graffiarlo);
2. immergere il/i gioiello/i con il diamante/i in tale soluzione per qualche minuto;
3. spazzolarli delicatamente con uno spazzolino da denti nuovo (in quanto non devono essere presenti residui di dentifricio) e a setole morbide (questo per preservare la montatura che, soprattutto se antica, potrebbe avere qualche punto debole); questo spazzolino potrà essere riutilizzato ma esclusivamente per la pulizia dei gioielli;
4. cercare di raggiungere tutta la superficie del diamante ossia non solo quella anteriore (la tavola) ma anche e soprattutto la posteriore (il padiglione), dove spesso si accumulano residui di crema e/o sporco;
5. sciacquare sotto l’acqua corrente (avendo cura di chiudere la piletta di scarico del lavandino se l’operazione viene eseguita in prossimità di quest’ultimo);
6. asciugare con un panno liscio, senza pelucchi (lino, cotone o anche il panno per pulire le lenti degli occhiali), non la spugna.
Questa semplice procedura può essere ripetuta una o due volte a settimana o quando necessario. Ovviamente, quanto piu frequentemente viene effettuata tanto più si ostacolerà la formazione di “incrostazioni”.
Quando questo accade, l’unica soluzione è la pulizia professionale con gli ultrasuoni ma avendo cura di fare verificare - prima e con estrema cautela e perizia - sia lo stato del gioiello sia lo stato della pietra in quanto tale procedura potrebbe provocare danni a seconda dello stato della pietra (ad es. fratture preesistenti), dell’eventuale trattamento a cui la stessa è stata precedentemente sottoposta o del tipo di montatura.